Come si sceglie una pagaia greenland
Sfatiamo un mito: non esiste un tipo di pagaia in assoluto migliore di un altro, ma solo la pagaia adatta a quello che facciamo in kayak.
La pagaia greenland ha delle caratteristiche particolari: vediamo quali sono e come scegliere la più adatta.
Rockhopping e manovre sotto costa all’isola Palmaria (La Spezia)
Perché scegliere una pagaia greenland?
- Sentire l’acqua in modo differente (passata silenziosa, portanza e regime laminare, estrazione propulsiva, angolo di attacco variabile, ecc.)
- Minimo sforzo, massimo rendimento
- Basso impatto su scheletro, tendini, muscoli, pelle delle mani
- Sensazione molto naturale (la mano sul legno, il calore del legno, il colore del legno, il profumo del legno, la flessibilità/rigidità variabile del legno)
Sentire l’acqua: efficienza e silenziosità
In acqua, la pagaia greenland è efficiente e silenziosa. Il motivo è dato dal modo in cui funziona la pala, che agisce nell’acqua in regime laminare: la portanza è generata dalla modalità di scorrimento del fluido che, come nel caso di un profilo alare — ala di un aereo, pala eolica, vela, ecc. — trasmette il movimento nella direzione desiderata.
La portanza della pala è data dalla tecnica di pagaiata ed è generata da una depressione importante sulla faccia anteriore e una pressione più ridotta sulla faccia posteriore della pala.
In determinate condizioni anche durante la fase finale della pagaiata, l’estrazione, è possibile convogliare il flusso dell’acqua verso poppa in modo da contribuire alla propulsione del kayak.
Minimo sforzo, massimo rendimento
Variando l’angolo di attacco della pala e associando anche una frequenza di colpi diversa, si può ottenere una propulsione più efficace con il minimo sforzo possibile, così da addattarsi a diverse condizioni (rimorchio di due kayaker zatterati con vento in prua, pagaiata in bonaccia con kayak scarico, pagaiata contro corrente per doppiare una punta, pagaiata al lasco con kayak carico, ecc.)
Basso impatto sulle articolazioni
La pagaia greenland consente di pagaiare utilizzando solo i muscoli addominali e una leggera presa sulla pagaia con le falangi delle mani.
Le braccia e le spalle possono rimanere completamente rilassate, permettendo di pagaiare 10-12 ore consecutive senza affaticarsi, evitando sollecitazioni pericolose a carico di muscoli, tendini e articolazioni.
Inoltre, anche la pelle delle mani ne guadagna perchè la pagaia viene impugnata in modo rilassato, spostando le mani lungo la pagaia quando necessario, evitando così fiacche e calli, comuni con le pagaie moderne.
Una sensazione più naturale
La pagaia greenland restituisce al kayaker sensazioni altrimenti inavvertibili proprio perché essendo in legno, ci regala la possibilità di percepire la natura della sua superficie, la sua flessibilità, il suo calore, il suo colore, il suo profumo, tutte qualità sempre variabili in funzione delle condizioni, del carico a bordo, del livello di manutenzione della pagaia, del nostro umore…
Pala lenticolare, silver spruce
Pala a diedro, red cedar, manico roll
Pala a diedro, silver spruce, manico roll
Pala lenticolare, red cedar
Pagaie Alpine Paddle in cedro rosso e abete bianco, pezzi unici, numerate
Come scegliere una pagaia greenland
Partiamo da un concetto: la pagaia ideale non esiste, così come in mare non si ripetono mai le stesse condizioni nel corso di una vita.
Esiste però una pagaia più adatta di un’altra, e per poter scegliere è necessario saper valutare alcune caratteristiche:
- Lunghezza
- Peso
- Profilo della pala
- Sezione del manico
- Distribuzione del peso
Lunghezza della pagaia
La verità, detto tra noi, è che la lunghezza ideale non esiste.
L’intervallo di lunghezze più utilizzato va da 210 cm a 228 cm.
Esistono indicazioni sulla lunghezza ideale in relazione al proprio fisico (derivano dalla tradizione Inuit e da una più recente tradizione della comunità moderna di kayaker greenland style), ma sono altri fattori come le condizioni del mare, di carico, di allenamento, anche di gusto, che rendono superflua la misurazione della propria altezza, lunghezza avambraccio, mano ecc. per ottenere la lunghezza ideale della pagaia.
Vediamo allora quali sono i criteri di massima:
si sceglie una pagaia più corta se:
- siamo di solito poco allenati/forti, navighiamo molte ore consecutive, siamo meno alti, sappiamo che ci capita di risalire correnti forti, affrontiamo spesso condizioni di mare impegnative, navighiamo spesso con vento contrario, guidiamo un gruppo e prevediamo di rimorchiare altri kayaker (anche due kayaker zatterati), ecc.
si sceglie una pagaia più lunga se:
- navighiamo spesso in bonaccia, siamo più forti, fisicamente in forma, navighiamo poche ore consecutive, siamo alti, abbiamo una grande apertura di braccia, ecc.
Peso della pagaia
Mettiamoci nell’ordine di idee che il peso serve.
Serve in bonaccia: una volta effettuato l’attacco, il peso stesso della pagaia mi aiuta durante la passata e perfino nella fase di estrazione.
Serve in condizioni dinamiche: al peso corrisponde spesso la robustezza della pagaia e noi non vogliamo che la pagaia si rompa proprio quando durante un atterraggio con onda spingiamo con tutto il peso del busto su un timone di poppa nel surf…
Quindi scegliamo una pagaia che sia sufficientemente leggera per la fase più faticosa della pagaiata, quella aerea, durante la quale si ruota la pagaia e la si riporta nella posizione di attacco, ma abbastanza pesante per non ritrovarsi con un fuscello in mano in balia del vento, o poco affidabile negli atterraggi in condizioni più dinamiche.
Profilo della pala
Il profilo della pagaia può essere lenticolare, a diedro oppure a singolo diedro.
Tralasciando i nostri gusti personali, possiamo dire che:
- il profilo lenticolare richiede una maggiore precisione nella scelta dell’angolo di incidenza della pala rispetto al flusso del fluido
- il profilo a diedro risulta leggermente più facile da gestire in acqua oltre a conferire, a volte, una maggiore rigidità generale alla pagaia
- il profilo a diedro singolo, dove una faccia della pagaia ha il diedro mentre l’altra è lenticolare, coniuga gli aspetti di entrambi e ha i suoi estimatori
Sezione del manico
Il manico della pagaia ha una sezione leggermente ovalizzata che permette al kayaker di poter controllare l’angolo di incidenza della pala in acqua in qualsiasi momento e per dare maggiore rigidità alla pagaia stessa.
Un manico con sezione maggiore e molto ovalizzata, che spesso viene chiamato manico roll, non solo favorisce la percezione dell’angolo di incidenza della pala in acqua, la rigidità e la robustezza generale della pagaia ma impedisce che la pagaia rotoli quando viene momentaneamente appoggiata in coperta. Quest’ultima qualità, suggerita da anziani kayaker Inuit, viene molto apprezzata nella tecnica tradizionale ma anche nelle manovre Safety & Rescue più moderne.
Distribuzione del peso
Il peso della pagaia può essere localizzato principalmente in corrispondenza delle estremità (cioè sulle pale) oppure più centrato sul manico.
Per scegliere tra due pagaie e capire come è distribuito il peso, si muove velocemente prima una pagaia e poi un’altra, anche stando in piedi: ci si rende conto che non reagiscono allo stesso modo, anche a parità di peso complessivo: quella con il peso concentrato più al centro sarà meno faticosa e più agile nelle manovre.
Queste prova va fatta ad occhi chiusi, perchè la vista inganna la nostra sensibilità. Provare per credere!